[Finlay | | Radura | | Pugnale nello stivale, spada legata alla vita e arco con faretra sulla schiena | | Cavalla Kisha al suo fianco | | pt esp: 3]
[Finlay sorrise alle parole della ragazza: doveva essere una ragazza molto più riflessiva di lei, sicuramente! Lei non aveva mai avuto tanta pazienza da rimanere in meditazione per una giornata intera.]
«Avete molta pazienza; io, in questo, sono completamente all'opposto» [le disse.] «Siete fortunata!».
[Finlay seguì Anar fino a un albero, dove si sedette con la schiena contro il tronco; afferrò la sua bisaccia e ne trasse un grosso tovagliolodue panini, quattro mele, sei pesche, un paio di finocchi e alcune carote.
Lanciò una mela a Kisha che l'afferrò al volo, poi stese il resto sul tovagliolo, offrendo la meta di quanto aveva preso alla nuova conoscenza:] «Se ho ben capito, anche voi non mangiate da questa mattina; permettetemi di offrirvi un po' delle mie provviste. C'è anche una mela per la vostra cavalla» [le disse sorridendo, poi si oscurò in volto ripensando alla domanda che Anar le aveva posto qualche momento prima.]
«Nessun disturbo, non preoccupatevi; penso sia normale essere curiosi» [esordì sospirando.] «Deve sapere che sto indagando su alcune voci che avevano cominciato a spargersi per la mia regione, molto più a nord di qui; è una regione molto piccola, spesso fuori dal mondo e giungono poche notizie certe» [si fermò, pensando a come esprimere esattamente quello che provava in quel periodo.]
«Non sono mai stata una persona che dà troppo credito a pettegolezzi e superstizioni, le ritengo solo un'inutile perdita di tempo. Questa volta, però, ho avvertito un fondo di verità in quanto ho saputo: l'apertura di un passaggio che porterebbe, secondo quanto si dice, in un luogo in cui non vi è nulla, solo una landa desolata. Ciò mi spaventa molto, devo ammetterlo, anche perchè sento inquietudine e preoccupazione anche nelle piante; per questo sono partita, lasciando famiglia e amici» [spiegò, osservando per tutto il tempo la pesca che aveva in mano.
Poi alzò gli occhi sorridendo:] «Non badate a queste mie parole, sicuramente sono solo sciocchezze; voi, piuttosto? Abitate vicino?» [le chiese, osservando la sua cavalla di sfuggita].